c4b9451a980ddf1a76a9e770d4911b2da7c8ad02

Comunità OFM Convento Eremo S. Felice - Cologna Veneta (VR)

Eremo San Felice

Mercoledì delle ceneri

2025-03-04 17:39

Array() no author 83494

Riflessioni,

Mercoledì delle ceneri




Il tempo di Quaresima è un tempo interamente dedicato alla ripresa e rilancio non tanto della nostra vita di fede, ma piuttosto della sua crescita.  



Tempo di crescita



Se la fede è infatti la nascita, e la vita, del Dio vivente in noi (per una speranza viva ed una carità di tenerezza) la fede non può non essere una vita in noi. La fede non è un’idea cui aderire, ma una vita in me. Come tale è vitale nella misura in cui è nuova ogni giorno ed ogni giorno cresce. Come dicevano i padri monastici non progredi iam regredi est, non crescere nella fede è già regredire. Anche la fede si può infatti perdere, e di fatto si perde, anche se neppure ce ne accorgiamo: pensiamo di avere fede perché viviamo le sue manifestazioni esterne, ma essa è morta nel cuore, e nell’anima, non cresce, non produce nuovi affetti, pensieri, nuovi stati d’animo e decisioni. La Quaresima è un tempo dedicato alla crescita della vita di fede. 



L’istituzione di un periodo sacro a ciò dedicato si è fatta strada a seguito dalla necessità d’assegnare un tempo particolare durante l’anno in cui preparare i catecumeni al battesimo nella veglia Pasquale, e per i penitenti al sacramento della riconciliazione la mattina del Giovedì Santo. Teniamo conto come fosse diversa, nei primi secoli, la modalità di concepire e vivere il tempo, scandito ed ordinato con le ore, con i ritmi, e le fasi della vita. Lontanissima dalla concezione contemporanea per cui ogni tempo è sempre buono per fare tutto, per la chiesa antica invece ogni tempo era dotato di una sua funzione specifica, e d’un suo scopo preciso. La Quaresima era pertanto un tempo di preparazione e di purificazione, e come tale anche oggi la Chiesa lo ripropone a noi.  



L’esempio di Cristo, imitazione



Questo invito si concretizza nella prima domenica di Quaresima nell’esempio di Cristo che passa quaranta giorni nel deserto prima d’iniziare la sua vita pubblica (cfr. l’analogia dei quarant’anni d’Israele nel deserto). Il Cristo nel deserto è l’icona della Quaresima per noi. Dovremmo farne pertanto un periodo privilegiato per imitare il Signore Gesù in alcuni aspetti della sua vita:



-A.) innanzitutto, in una preghiera simile alla sua: -personale, -profonda, -prolungata, vissuta con una completa immersione di corpo, mente, anima, affetti nel Padre.



-B.) in un digiuno inteso come esercizio esistenziale di sobrietà ed essenzialità nell’uso delle cose.



-C.) infine per esercitarsi in gesti semplici, continuativi di carità, amabilità, sollecitudine, cortesia, attenzione, tenerezza da spendere durante la nostra quotidianità. Non servirebbe a nulla l’ascesi, anche intensa, che non fosse accompagnata dalla carità.



Ciò che unifica quest’impegno rinnovato è il segnale del “ritorno al cuore”, il rientrare in sé stessi, il prendere contatto con la nostra profondità e fare ritorno (in ebraico: teshuvà) -come il figlio prodigo- al Padre che ci aspetta da sempre con pazienza incolmabile, e ci supera in compassione, desiderio, perdono.  



Tempo di desiderio



La Quaresima è tempo di desiderio. Essa rinnova in noi il desiderio di riandare alle fonti della nostra vita di fede riaprendo e scavando i pozzi della Grazia ostruiti e soffocati dalle tante distrazioni psicologiche, umane, naturali, terrene (troppo umane, naturali, e terrene!). In Gen 26,15 si dice che i filistei avevano otturato con la terra tutti i pozzi scavati da Isacco e che quei pozzi dovevano essere di nuovo scavati. La Quaresima è il tempo dedicato a scavare i pozzi della Grazia che sono ostruiti in noi. Chiediamoci:



1.) Quali sono stati per me, nella mia vita i pozzi della Grazia, a cui mi sono abbeverato di luce, di fede, e di amore?



2.) Oggi dove e come sono questi pozzi? Dove sono? Dove posso ritrovarli? Sono ostruiti? Da cosa? Come liberarli, o scavarli di nuovo? Cosa potrei o dovrei fare per disostruirli e riaprirli?



3.) Ho nostalgia, desiderio, di quella Grazia, luce, fede, preghiera a cui sapevo attingere? Oggi mi pare di esserne privo...? Come mai? Come posso cercare di recuperare questa grazia? 



Tempo di luce



La Quaresima è un tempo di luce…



La Quaresima non è un tempo buio, due le luci anzi i fari accesi: il mistero di Cristo, ed il mistero dell’uomo. Occorre attuare una compenetrazione tra queste due luci, in vista della trasformazione della vita. Il mistero è una linea d’orizzonte cui porsi dinnanzi, da contemplare e da cui lasciarsi interrogare, e la Quaresima è certamente una linea d’orizzonte in cui la luce del mistero di Cristo, e quella del mistero dell’uomo si compenetrano in una…. Per questo la Quaresima vuole aiutare a purificarci da pensieri, atteggiamenti, affetti, bisogni, motivazioni psicologiche, mondane che ci tengono lontano o comunque non conducono a Dio. In questa purificazione che la contemplazione dell’amore di Dio in Gesù realizza in noi, ritroviamo la nostalgia d’ una relazione più intima, vitale, faccia a faccia con Dio secondo quanto ci è rivelato nel mistero pasquale di Cristo! 



La Quaresima è tempo di cura e guarigione.



La Quaresima è anche un tempo di cura e guarigione. Cura e guarigione dai nostri scoraggiamenti, demoralizzazioni, amarezze, tristezze, depressioni, sconforto, o delusione nei confronti della vita, di noi stessi, della storia…. La Quaresima ci dice: non lasciarti cadere le braccia, Dio desidera ardentemente la tua amicizia! Puoi ancora ricominciare! «L'anziano padre Mosè chiese all'anziano padre Silvano: "È possibile fare ogni giorno un nuovo inizio?". Il vegliardo rispose: "Se ci si dà da fare, si può fare un nuovo inizio anche ogni ora"» (Apoftegmata patrum). Apriamoci a Lui, torniamo a Lui! La Quaresima era per i Padri come una decima del tempo annuale da offrire al Signore, era un esodo spirituale da una terra arida (ateismo affettivo, superficialità, sensualità, distrazioni…) a una terra ricca di fede e di carità. 



Oggi Mercoledì delle Ceneri siamo chiamati a metterci in fila, e ad essere cosparsi di cenere allo scopo di aprire il nostro cuore all’unica realtà che non passa, non tramonta e che nessun vento può mai disperdere: la misericordia del Padre.



Comunità OFM Convento Eremo S. Felice - Cologna Veneta (VR)